Andrea Pirandello (Roma 1925-2016), figlio di Stefano. Iscritto al PCI dal 1943, ha partecipato attivamente alla Resistenza a Roma e poi, appena liberata Roma, alla guerra di liberazione nel Nord in uno dei “gruppi di combattimento” italiani (il “Cremona”) incorporati nell’VIII Armata britannica. Un gruppo di diciannove giovani (ex gappisti e partigiani) era partito volontario da Roma subendo gravi perdite. Dal 1946 al 1978 è stato redattore de “L’Unità”, resocontista di Togliatti dal 1956 al 1964, anno della morte. Una parte del suo lavoro di redattore politico e notista era costituita dalla stesura dei resoconti dei discorsi di Palmiro Togliatti, di altri dirigenti del partito e delle sedute del Comitato centrale. Fu scelto da Natta come segretario di Enrico Berlinguer, ma poté svolgere l’incarico soltanto fino al 1972 per poi tornare a L’Unità. Nel ’78 lasciò il giornale per motivi familiari e anche perché, venendo a morire il padre, ebbe il compito di curare l’eredità del patrimonio documentale di Luigi Pirandello. Gli ultimi anni della sua vita li ha dedicati a scrivere sulla vita familiare di Luigi Pirandello; nel 2005 ha pubblicato “Il figlio prigioniero”, nella collana delle Grandi biografie Mondadori, un libro che attraverso le lettere racconta della famiglia Pirandello negli anni terribili della prima Guerra mondiale