Adoratori della bellezza. Dante Gabriel Rossetti poeta e i preraffaeliti nella critica italiana tra Otto e Novecento
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Sorto in Inghilterra nel 1848 ad opera di un gruppo di artisti decisi a superare i modi e le forme del classicismo accademico, il movimento preraffaellita fu uno dei primi e più importanti segnali di un rinnovamento culturale che si sarebbe affermato nella seconda metà dell’Ottocento. Il programma di recuperare certi valori di spontaneità, verità e adesione alla natura che essi ritenevano avessero caratterizzato l’opera dei predecessori (medievali e quattrocentisti) di Raffaello Sanzio trovò un interprete esemplare nella figura del poeta e pittore di origini italiane Dante Gabriel Rossetti (1828-1882), autentico caposcuola sia sul versante figurativo che su quello poetico. Da tempo la critica ha accertato l’influsso che il preraffaellismo – e Rossetti in particolare – ha esercitato sulla posteriore tradizione pittorica; di minore entità è stato invece l’interesse per la produzione poetica maturata nell’alveo del movimento. Questo libro, nell’intento di colmare una evidente lacuna storiografica, ricostruisce ed analizza, attraverso le testimonianze più significative, i momenti salienti della ricezione critica della poesia di Rossetti e dei preraffaelliti nella cultura italiana tra fine Ottocento e inizi Novecento. Ne viene fuori il quadro di una civiltà letteraria di perimetro europeo che, sull’onda lunga del romanticismo, va progressivamente articolandosi nelle declinazioni più proprie delle poetiche decadenti; in tale contesto, la variabile estetizzante, facendo leva sul mistico culto della “bellezza”, gioca un ruolo tutt’altro che marginale.