Bibliografia di Luigi Capuana (1968-2015)
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Questa bibliografia, che esce non casualmente nella ricorrenza di un centenario della morte trascorso (con qualche eccezione) quasi sotto silenzio, registra all’incirca gli ultimi 50 anni di studi (dal 1968 al 2015) e si fa carico di proseguire quella di Gino Raya edita nel 1969. Di questa riproduce fedelmente i criteri con la suddivisione in oltre un migliaio di schede numerate progressivamente, con il supporto di un folto indice dei nomi e delle opere citate. Inoltre, il corredo di alcuni grafici permette di ricostruire in dettaglio l’andamento in percentuale degli studi su Capuana nel corso degli anni. In definitiva uno strumento indispensabile a servizio di tutti gli studiosi dello scrittore siciliano e del realismo ottocentesco. Con l’affermazione della “dimensione Sicilia” negli anni Sessanta e Settanta, cioè la riscoperta dei principali scrittori siciliani (Tomasi di Lampedusa, De Roberto, il caso Verga), Capuana ha di riflesso accumulato un’ingente mole di studi che ne hanno indagato in lungo e in largo la poliedrica attività. A seconda dei periodi, sono stati privilegiati i carteggi e le ricerche d’archivio, le novelle e i romanzi; d’altro canto, non si può negare che lo scrittore di fiabe e di racconti per ragazzi non ha mai perso il suo interesse (solo Scurpiddu presenta 49 occorrenze), guadagnando una schiera sempre più numerosa di lettori e di critici. Una grande novità però degli ultimi tempi è da riconoscere non tanto nella rivisitazione del battagliero difensore del Verismo e della rinascita di un nuovo teatro italiano, quanto nell’attenzione verso i suoi testi creativi in lingua destinati alla scena, un tempo ignorati e di recente, invece, ripensati in una prospettiva europea, in una dimensione inedita, mossa e articolata, non priva di risorse per il futuro, Pirandello compreso. Infine, le nuove tendenze interpretative vanno a privilegiare, sulla base di intriganti letture, la parte psico-fantastica della sua produzione in prosa, rivisitata alla luce di fenomeni sempre più accattivanti come l’isterismo e il sonnambulismo, mali di cui soffrono molte inquiete figure femminili di Capuana, prototipi indiscutibili della donna moderna.
(Dalla Premessa di Gianni Oliva)