Volume II Saggi e studi (1942-1987). Prefazione di Gianni Oliva. Con testimonianze di pietro Gibellini e Francois Livi. A cura di Maddalena Rasera. Guy Tosi ha soli venticinque anni quando si reca a Gardone Riviera dove d’Annunzio sta ultimando la stesura del suo Message aux chevaliers latins de France et d’Italie. Chiede al poeta un’udienza che, proprio nel momento in cui sembra accordata, non ha luogo, perchè d’Annunzio non è più ormai “uno spettacolo per giovani”, come dirà allora il suo architetto e confidente Gian Carlo Maroni. La giovinezza curiosa dello studioso e la vecchia ormai disillusa del poeta si scontrano, non senza alimentare in Tosi un desiderio più profondo di dedicare la sua vita di ricercatore e poi di professore alla scoperta di un grande uomo di cultura. Pochi anni dopo questo incontro mancato al Vittoriale, Guy Tosi inizia a pubblicare in riviste e volumi i suoi primi studi dannunziani, che lo impegneranno per più di quarant’anni. La scoperta d’inediti in archivi, la restituzione di testi dimenticati e la ricerca di fonti francesi costituiscono i più importanti campi d’indagine su cui lo studioso si concentra con puntiglio preciso e sguardo d’insieme, restituendo l’immagine di un d’Annunzio stretto tra Italia e Francia. Di d’Annunzio Tosi riesce a cogliere il lavoro d’ispirazione e di rielaborazione che si compie ascoltando impressioni personali e suggestioni libresche, dalle quali il poeta parte in compagnia ma arriva sempre da solo. La sua opera è modellata dalla sua cultura, che si è nutrita in un paese straniero, scoperto prima attraverso le pagine dei grandi scrittori, poi nella frequentazione quotidiana dei maggiori intellettuali. Questi quarantuno studi, contenuti in riviste datate, diffi cili da reperire e sparse oltre i confi ni italiani, vengono per la prima volta raccolti e tradotti in italiano in questo volume, che vuole essere una monografi a a pieno titolo su d’Annunzio e la Francia e un omaggio a uno dei più grandi studiosi, non solo in lingua francese, di d’Annunzio.
GUY TOSI (Erzange 1910-Paris 2000), professore ordinario e poi emerito alla Sorbona, è stato il maggior studioso del rapporto fra la cultura francese e d’Annunzio, a cui si è dedicato per tutta la sua vita, a partire dalla sua Thèse d’État , preparata presso il Centre National de la Recherche Scientifi que. Tra i suoi libri pionieristici, la corrispondenza col traduttore (Gabriele d’Annunzio à Georges Hérelle, 1946), la documentata monografi a sul viaggio in Grecia (D’Annunzio en Grèce, 1947), lo studio del rapporto col celebre musicista (Debussy et d’Annunzio, 1948), la dettagliata ricostruzione del periodo transalpino (D’Annunzio en France au début de la grande guerre, 1961) e tanti studi sparsi fi nalmente raccolti e tradotti in questo volume. Italianisant appassionato ed elegante, ha diretto le edizioni Denoél promuovendo la fama di Curzio Malaparte, Guido Piovene e Alberto Moravia, mentre guidando l’Institut Francais de Florence ha dato vita a una collana di bibliografi e francoitaliane. Ha curato altresì un’antologia bilingue di poesia italiana contemporanea.