Film sperimentali futuristi
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Una consistenza filologica martellante, protratta da Terzano senza un accenno di oblio nei riguardi dell’avventura futurista verso il cinematografo; un’arte cinematica che grazie alla geniale trasposizione formale delle tecniche fotografiche e al presupposto pittorico ha inaugurato quel singolare filone del cinema sperimentale, praticato da artisti con l’obiettivo di un primato estetico e con la coscienza dell’indipendenza del cinematografo dalle altre arti. Si profetizzò con Vita Futurista, 1916, l’avvento di un media rivoluzionario che potesse eccitare la mente, gli occhi, le orecchie e tutti gli altri organi vitali dello spettatore con l’ambizione escatologica che un nuovo mondo era prossimo a germogliare da quel dinamitardo Manifesto della Cinematografia Futurista. Grazie a questa urgente ristampa (nel 2009 si celebrerà il centenario della pubblicazione del primo Manifesto futurista apparso sulla prima pagina del Le Figarò) si è in grado di comprendere definitivamente l’assoluta lungimiranza dell’esperienza futurista con il cinematografo, che inevitabilmente influenzò il cinema delle avanguardie storiche, il New American Cinema, la Video Arte, i Videoclip e l’odierna televisione anche nei suoi format più commerciali. Dolente o meno, con il corso degli anni, un’appropriata riconsiderazione del dispositivo viene trattata da Terzano con una puntigliosa organizzazione delle fonti testuali rimasteci e con un’altrettanta minuzia nei parallelismi storici del cinema sperimentale successivo a quel capolavoro invisibile che è Vita Futurista. (Piero Pal)