Forza zio Mec
€11,50
Michele Cascella è stato un protagonista della vita non solo artistica italiana di buona parte del XX secolo. Nato ad Ortona (Chieti) nel 1892, è morto a Milano nel 1989. Sue opere sono collocate nei maggiori musei e pinacoteche del mondo. Nel 1969, per le edizioni Garzanti, usciva il volume autobiografico Forza zio Mec che qui Carabba ripropone con un adattamento ed un corredo didattico di Giuseppe Rosato e la volontà, quindi, di rivolgersi anche ad un pubblico in età scolastica. Con una scrittura in apparenza ingenua, essendo opera di un pittore che si proclamava “illetterato”, ma in realtà di singolare immediatezza ed efficacia espressiva, il libro racconta in prima persona esperienze a volte straordinarie di vita e di arte. Molte sono le ragioni che ne consigliano la lettura ai ragazzi, i quali vi troveranno temi di interesse legati ad un’attualità che sembra rinnovarsi di continuo, con interrogativi sulla scuola e sul suo valore, sul significato etico del lavoro, sull’importanza delle scelte che si è obbligati a fare nella vita. C’è, prima di tutto, il ricordo vivo di un mondo che è alle nostre spalle ma che le nuove generazioni non dovrebbero ignorare, per i rimandi che se n’è portato dietro il nostro tempo; c’è la condizione del provinciale, e più specificatamente del ragazzo di provincia, che si trova a correre la sua avventura nella grande metropoli; c’è una non inopportuna “memoria” della non ricchezza di una volta, quando l’età del benessere non era nemmeno un sogno; c’è l’illustrazione tracciata con garbo e intima partecipazione della “felicità” di fare il mestiere che si ama; e c’è il vivacissimo racconto di una “vita di artista” che sembra condurre con mano il giovane lettore attraverso un mondo favoloso, dal quale non potrà che uscire arricchito di cognizioni e sensazioni straordinarie. Il testo è corredato di note essenziali, mentre le proposte di approfondimento e di lavoro inserite in coda ad ogni capitolo sono tali da spaziare in campi anche molto diversi: a riprova della varietà dell’opera e delle tante aperture alle quali con naturalezza si presta.