
L'anomalia solitaria
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Esaurito
Roussel recupera per noi l’universo favoloso dell’infanzia dell’uomo, la primitiva innocenza della vitalità totale e istintiva, scende nell’inferno tecnologico, fonte prima dell’insanabile frattura odierna e, servendosi di una parola che salva, egli smonta, rimonta, disarticola, analizza, riproduce, sottolinea, amplifica, smembra, dilata e tutto con la maniacale pedanteria dell’orefice, con humour definitivamente liberato dal riso. Raymond Roussel (Parigi 1877-Palermo 1933) è una delle figure più anomale nella storia della letteratura, rivendicato come maestro dai surrealisti, sappiamo, per sua esplicita ammissione, che ignora tutto di questo movimento. La sua sconcertante esperienza artistica è fuori da ogni scuola e da ogni corrente letteraria e, proprio per questo, ancora più singolare e sorprendente. Fra i suoi scritti ricordiamo: i romanzi “Impression d’Afrique” (A. Lemerre, 1910) e “Locus Solus” (A. Lemerre, 1914); lo scritto in prosa, pubblicato postumo, “Comment j’ai écrit certains de mes livres” (A. Lemerre, 1935), nel quale l’autore fornisce indicazioni al lettore in merito al suo particolare procedimento di scrittura.