
«Lucianus medicans». Spunti e messaggi galenici nel Quomodo historia conscribenda sit di Luciano di Samosata
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‘La storiografia è malata!’: con questo slogan si potrebbe condensare l’assunto fondamentale del «Come si deve scrivere la storia» di Luciano di Samosata. Si tratta di un’opera in cui viene diagnosticata dall’autore, con il solito tono canzonatorio che lo contraddistingue, la deriva metodologica degli storici contemporanei che vantano un ossequio al dettato tucidideo ai limiti del fanatismo, tradendone però la serietà originaria. Essi sono affetti da deliri narrativi e tic formali che degradano la loro produzione a mera piaggeria cortigiana. Vediamo Luciano, quindi, alle prese con la redazione di una sorta di ricetta grazie alla quale, da buon medico, vuole fornire una cura con cui poter debellare il virus che sta rendendo sempre più flebile l’eco della grande storiografia di V sec. a.C. Da abile bricoleur della letteratura, egli aumenta l’efficacia del suo messaggio attingendo ispirazione e spunti sia dal patrimonio classico (Orazio, Platone, Tucidide, Corpus Hippocraticum), sia dal contemporaneo Galeno.