Pagine di pedagogia leopardiana
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Ben di rado la leopardistica si è interessata alla pedagogia, benché il poeta si sia confrontato a lungo, più e più volte, con i problemi dell’educazione, lasciandoci un discorso di non poco spessore. Sempre lucide, penetranti, spesso contrarie alle convinzioni del tempo, le intuizioni di Leopardi sono frammentarie e mai si costituiscono in sistema pedagogico. Vanno perciò rintracciate in più luoghi: poesia, prosa, missive e, più di tutto, nello Zibaldone, lo straordinario archivio privato, indispensabile per accedere al suo laboratorio mentale. Mai prive di una cifra autobiografica, le riflessioni leopardiane spaziano in un vasto arco: dall’assuefazione all’educazione patriottica, dalla fanciullezza alla giovinezza e all’educazione pratica e mondana. Oltre a valorizzarne la pedagogia e a porne in luce il più complessivo discorso, queste Pagine compiono un’esplorazione utile ad ulteriori ricerche. Ancora oggi, dopo due secoli, l’acume pedagogico di Leopardi merita la più attenta considerazione e non manca di stupire il lettore, offrendo sorprendenti stimoli e suggestioni.
Michele Zedda insegna Pedagogia generale nei corsi di laurea in Filosofia e Psicologia, presso la Facoltà di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Cagliari. Ha svolto ricerche sulla pedagogia del corpo, l’autobiografia, le pedagogie di J. J. Rousseau e Giacomo Leopardi. Tra le sue pubblicazioni: Rileggendo l’Emilio. Itinerari di pedagogia rousseauiana, Roma, 2003; Pedagogia del corpo. Introduzione alla ricerca teorica in educazione fisica, Pisa, 2006; Corpo e autobiografia. Una riflessione pedagogica, Roma, 2010; L’educazione del corpo nel pensiero di Leopardi (in Modi dell’educare, a cura di Elsa M. Bruni), Lanciano, 2015.