Carlo Del Balzo (San Martino Valle Caudina, 1853 – ivi, 1908) nacque in una famiglia della provincia avellinese di spiccata vocazione repubblicana. Avvocato, pubblicista, deputato al Parlamento e scrittore fuse perfettamente nella sua vita e nella sua opera l’impegno letterario con quello politico-sociale. Dalle opere giovanili rimaste inedite fino alle prose del ciclo dei “Deviati” (dieci romanzi, tra cui Eredità illegittime, 1889, Le ostriche, 1901, I soldati della penna, 1908) offrì un quadro variegato e puntuale degli ambienti sociali dell’Italia postunitaria, ispirandosi ai principi del Naturalismo e distinguendosi, in particolare, nella rappresentazione delle trame politico-parlamentari, allora come ora, spesso corrotte.