Gabriele d’Annunzio e il patrimonio culturale italiano
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La ricerca di Mariachiara Guerra mette adeguatamente in luce il ruolo rilevante che Gabriele d’Annunzio ha avuto nella origine delle prime politiche post-unitarie volte alla conservazione dei beni culturali in Italia. È dall’analisi attenta degli articoli e interventi sulla stampa da parte del Poeta, nonché dei programmi elettorali, che viene per la prima volta in luce il suo sostanzioso apporto alla tutela di un patrimonio non ancora protetto ed abbandonato spesso a un grave degrado. Nella scarsità della bibliografia esistente in materia, l’autrice svolge un’ampia e meticolosa indagine nei carteggi e nelle biografie degli interlocutori del Poeta, principale punto di riferimento nella difesa dei beni architettonici e delle città storiche, nell’arco di mezzo secolo, per un ministro come Pasquale Villari o un funzionario dell’arte come Corrado Ricci o un architetto come Marcello Piacentini. “L’originalità del lavoro, l’ampiezza della ricerca e le vivaci capacità critiche rendono il lavoro ampiamente meritevole dell’alto riconoscimento.” (Motivazione dell’attribuzione della Medaglia del Presidente della Repubblica allo studio “L’Arte è memoria che non può difendersi: Gabriele d’Annunzio e il patrimonio culturale italiano.”)