Il cantiere della Sangritana
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Esaurito
Il 2 agosto del 1915 veniva inaugurata la Ferrovia Sangritana. Nel centenario la Casa Editrice Carabba pubblica un volume, dovuto alla ricerca archivistica meticolosa e al duro lavoro di stesura di Caterina Serafini, ricco nella veste tipografica e con un meraviglioso apparato iconografico inedito.
Nel febbraio 1911, in Guardiagrele, venne posta la prima pietra per la costruzione della Ferrovia Adriatico-Sangritana. L’ing. Ernesto Besenzanica, il costruttore della ferrovia, fu paragonato a un Messia, atteso da generazioni, benefattore e portatore di progresso civile ed economico in un Abruzzo, agli inizi del Novecento, alle prese con la disoccupazione, l’emigrazione, l’analfabetismo, l’arretratezza sociale ed economica.
La grande opera ferroviaria fu realizzata in soli quattro anni, dal 1911 al 1915, per collegare l’Adriatico al Tirreno, lungo la Valle del Sangro. Centinaia di operai, squadre di tecnici, donne e bambini lavorarono giorno e notte per costruire la nuova strada ferrata, ritenuta indispensabile al progresso economico e civile dell’Abruzzo.
Ciò che si vuole raccontare in questo volume è lo sforzo, la caparbietà, gli ideali di grandi uomini che, con notevole spirito di sacrificio, portarono a compimento un sogno tanto ambizioso e complesso. A cominciare dal barone Panfilo De Riseis, progenitore dell’iniziativa nel lontano 1853, per continuare con gli ingegneri Camillo Dellarciprete ed Ernesto Besenzanica, uomini chiave di grande spessore tecnico e umano che seppero coniugare esperienza, capacità e professionalità, a sapienza, caparbietà e lungimiranza.
Le guerre, i dissesti finanziari della società costruttrice, La Società per le ferrovie Adriatico-Appennino, le criticità nella realizzazione di un impianto ferroviario in condizioni ambientali difficili, i campanilismi, in un contesto politico complesso e variegato, hanno permeato il vissuto di questa ferrovia secondaria abruzzese che, il primo agosto 2015, compirà cento anni dal completamento della sua costruzione.
L’arrivo della ferrovia ha significato il riscatto delle genti, una visione più moderna della società, sistemi di produzione agricola più competitivi, l’ingresso della piccola industria, l’incentivazione all’artigianato, lo sviluppo commerciale della regione.
Il sogno di una ferrovia lungo il Sangro, l’Adriatico-Sangritana, continua ad affascinare l’immaginario collettivo, ponendosi quale traguardo dei tempi moderni.