Dal punto di vista politico il personaggio d’Annunzio è stato quasi sempre ambiguo, controverso, schierato a favore o contro secondo i suoi modi o i suoi interessi del momento; se la parola “qualunquista” non avesse una connotazione negativa, sarebbe l’appellativo giusto. La maggiore ambiguità si rivelò a Fiume dove apparentemente seguiva i consigli o meglio le indicazioni di tutti i movimenti presenti e non sul territorio della Reggenza. Credo però che in qualche modo, anche se per breve tempo, sia stato influenzato dalle idee della Sinistra, forse sotto l’influenza del giornalista “comunista” e “legionario” Nino Daniele, che mise in atto un coraggioso quanto utopico tentativo di mettere d’accordo i comunisti con il “rivoluzionario” d’Annunzio. In questo libro l’Autore ha cercato di ripercorrerne le tappe rifacendosi addirittura al “discorso della siepe” del 1897 e al passaggio alla sinistra nella seduta parlamentare del 23 marzo 1900 e alla conseguente ricandidatura in Toscana con la perdita del seggio. A Fiume il clima rivoluzionario, l’influenza del De Ambris, il progetto della Lega dei popoli oppressi, la carta del Carnaro non potevano non far volgere d’Annunzio verso la sinistra, ma crediamo più a livello sociale e di simpatia personale, non escluso lo spauracchio da agitare a Roma, che non da un punto di vista veramente politico, più nella convinzione di operare un connubio tra arte e società, tra poesia e popolo che non da un punto di vista di accettazione di un sistema.
Vito Salierno si interessa al personaggio Gabriele d’Annunzio e al suo tempo sin dagli anni Settanta. Dal 1984 collabora alla “Rassegna Dannunziana”, ha partecipato a vari convegni organizzati dal Centro Nazionale di Studi Dannunziani di Pescara e dalla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani di Gardone. Ha insegnato lingua e letteratura italiana all’università di Karachi e ha diretto il Centro italiano di Cultura in Pakistan. Ha pubblicato: “D’Annunzio e i suoi editori”(Milano, Mursia, 1987), “D’Annunzio e Mussolini. Storia di una cordiale inimicizia” (Milano, Mursia, 1988), “Gli illustratori di d’Annunzio” (Chieti, Solfanelli, 1989), “Gabriele d’Annunzio. Lettere a Fiammadoro” (Roma, Salerno Editrice, 2001), “Gabriele d’Annunzio. Lettere a Nietta negli anni del tramonto” (Roma, Salerno Editrice, 2005), “D’Annunzio e i Savoia” (Roma, Salerno Editrice, 2006), “Lettere a Barbara Leoni (1887-1892)” (Lanciano, Editrice Rocco Carabba, 2008), “La censura occulta e palese nei confronti di d’Annunzio. Giovanni Rizzo, l’”occhiuto carceriere” al Vittoriale e i suoi rapporti segreti a Mussolini (Lanciano, Editrice Rocco Carabba, 2011).